LPS TRAINING
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PROGRAMMAZIONE OBIETTIVO
ANALISI STRATEGICA DELL'OBIETTIVO PERSONALE E PROFESSIONALE
PERDITA DI POSSESSO
lose everything
Se noi decidiamo di fare una cosa e quella cosa non la facciamo, non succede nulla. Si riprova! Invece no.
Quando si affronta una sfida, qualsiasi essa sia ci deve essere sempre un “piatto”, cioè metti sul tavolo ciò che di caro hai e tieni, se non sarai alla tua altezza lo perderai.
Essere consapevoli di un valore significa potenziare il suo valore per noi stessi, aumentandone cosi l’importanza e la cognizione di utilizzo. Fissarsi degli obiettivi non è un modo di dire o un modo di fare, è una cosa seria ed importante.
Non si deve pensare che ce la metteremo tutta per raggiungerli, questo non significa nulla.
Si deve progettare un successo e non si deve avere la volontà di perseguirlo.
Ci vuole la determinazione e la capacità di programmazione , il senso di sacrificio e di bilanciamento.
NON E' IMPORTANTE RAGGIUNGERE L'OBIETTIVO
SE NON SIAMO IN GRADO DI CONTROLLARE
CIO' CHE RISCHIAMO DI PERDERE
La frase che hai appena letto sopra è la sintesi del processo di obiettivi con LPS TRAINING.
Devi pensare che saper ragionare significa lavorare con una sola opportunità!
E' molto semplice fissare un obiettivo e poi dire: questo mese è andato male, ci riprovo il prossimo! Certo, è normale pensare in questo modo, è normale ma non è funzionale.
Dobbiamo entrare nell'ottica di ragionare in modo sistemico in quanto è l'unico e sperimentato modello di ragionamento funzionale per raggiungere lo scopo, poi l'obiettivo.
Per abbattere il livello di insuccesso nella pianificazione di obiettivi e scopi, occorre imparare ad apprendere i concetti funzionali ed indispensabili del raionamento logico che ci insegnano che dobbiamo pensare come se avessimo sempre una sola opportunità, e mai la seconda. Cosa significa questo? Proviamo a pensare di avere un bersaglio rotondo, magari quello del tiro a segno, e il nostro bersaglio è a 100 mt. Prendiamo l'arco, ci posizioniamo in asse con il bersaglio, controlliamo il vento e ci accorgiamo, poco prima di scoccare la freccia verso il centro del bersaglio, che non ne abbiamo altre, ma solo una.
Eppure eravamo convinti di poter riprovare. No, non possiamo riprovare. Abbiamo solo una scelta, abbiamo solo una freccia.
In questo caso la nostra mente di fa traballare e cominciamo ad assumere un pensiero fragile perchè la certezza che avevamo qualche istante prima di poter eventualmente riprov are a tirare la nostra freccia, è definitivamente svanita.
Impostare un pensiero finalizzato ad un obiettivo attraverso un percorso logico, non è difficile: non siamo abituati a farlo.
Il nostro cervello, come spesso ripetiamo, non è abituato a pensare "in salita", piuttosto pensa "in discea" perchè è meno faticoso per lui, e se lo è per lui, automaticamente lo è per noi. Pensare in questo modo è più semplice, ma certamente non corretto.
UIl cervello è già strutturato per le cose complesse perchè è predisposto per farlo, siamo noi spesso pigri nell'attesa del fato.
LA STRATEGIA
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Nel poker standard, ogni giocatore scommette in base al grado in cui crede che valga la propria mano rispetto agli altri giocatori.
E' un gioco principalmente matematico, dove la memoria è un elemento fondamentale se si desidera diventare professionisti.
E' un misto tra azzardo e rischio calcolato e il professionista puro azzarda sempre meno calcolando sempre di più.
Si raggiunge un alto livello di capacità gestionale e ci vogliono migliaia di partite e anni di pratica per coglierne tutti gli aspetti.
Poker significa strategia, memoria, studio della comunicazione non verbale, analisi del rischio...insomma, una serie di fattori che vanno contemporaneamente tenuti sotto controllo: questo fa la differenza tra il professionista e quello che è abituato a perdere.
Quando pensi al poker ti vengono in mente i 4 ASSI?
Bravo, significa che conosci il Poker!
Però ci permettiamo di darti un consiglio: fai molta attenzione perchè potresti... rimanere in mutande!
TANTO SE NON CI RIESCO ADESSO, CI RIPROVO!
Prendiamo le cose alle quali teniamo, quelle che sono più importanti, che ci rendono sereni, quelle cose alle quali difficilmente potremmo fare a meno e mettiamole sul tavolo.
Come fossero fagioli soldi veri in una partita di poker .
Il dato certo sul quale iniziare è che abbiamo un obiettivo: quello di vincere, o per i più metodici, quello di non perdere troppo… se giocassimo con i fagioli, il senso del possesso sarebbe basso, proprio perché i fagioli sono un simbolo, non un possesso reale.
Se giocassimo con i soldi, i nostri soldi quelli da noi guadagnati onestamente, tutto cambierebbe. Saremmo più attenti nel puntare, rischieremmo probabilmente di meno, alzeremmo il nostro livello di attenzione al gioco evitando distrazioni, creeremmo mentalmente nella nostra testa le giuste condizioni affinchè il controllo degli avversari e il nostro auto controllo assuma velocemente una condizione di verifica e analisi continua.
Come si può notare l’obiettivo rimane uguale, ma cambiano le sue dinamiche di sviluppo a seconda del livello di perdita di possesso che offriamo alla nostra sfida.
La teoria di lose everything o molto più esplicitamente “ stringi le palle al toro” è molto apprezzata perchè si basa sull'estrema funzionalità.
Chiedete a chi vi propone una sfida, sia esso un manager o un atleta, il vostro miglior amico o colui con il quale dovete o volete competere se è disposto a perdere quanto di meglio ha. Solo questa domanda dà il valore reale della sua scommessa, delle sue convinzioni. Meno saranno certezze per lui più ciò che sarà disposto a scommettere varrà poco.
Chiedete al vostro miglior manager se è più interessato a guadagnare o a perdere molto denaro e vi dirà ovviamente il secondo: bene, lasciatelo alla concorrenza. Potrà portarvi sul baratro del fallimento.
Lose everything non è una teoria, è un modello di ragionamento concreto.
Se decidiamo di essere lose everything, significa sbarazzarsi dal nostro orizzonte di ragnatele ideali e puntare al concreto.
Io ottengo perché non voglio perdere ciò che ho ottenuto e non io ottengo perché sono solo motivato ad ottenere.
Provate a pensare a quanto abbiamo ottenuto con fatica e pensavamo di aver acquisito i dati di riferimento e col tempo tutto ciò, lentamente, non fa più parte del nostro patrimonio di individui.
La motivazione logica è come una scultura che togli da ciò che esiste per creare una forma, la motivazione entusiastica è come disegnare e aggiungere per realizzare una tela: entrambe sono forme artistiche ma attuano procedure diverse.
Non è importante in sostanza quanto potrò ottenere in termini di prestigio personale, guadagni e considerazioni nel raggiungere un obiettivo, ma quanto sarà alto il rischio di perdere ciò che ho acquisito in precedenza se non conosco i miei limiti e se non do una giusta importanza al mio pensiero e alle sue corrette applicazioni.
Non facciamoci prendere dalle paure e vederle come ostacolo, piuttosto diamo il peso reale alle paure e impariamo a vederle collocate con la loro giusta importanza.
Impariamo a dare un valore alle cose attraverso la simbologia e ricordiamoci che noi non ci meritiamo proprio nulla di ciò che otteniamo se ciò che otteniamo non abbiamo realmente rischiato di perderlo.
CIRCOLO BASALE
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Il circolo basale è una tecnica di analisi molto utilizzata in LPS TRAINING per lo studio e la calibratura dell'obiettivo.
Se eseguita correttamente lascia bassissimi margini di errore calcolabili intorno all'1%.
E' una vera pianificazione profonda delle capacità, della visione e della conoscenza probabile o certa di ciò che desideriamo o siamo costretttti ad ottenere.
Per apprendere questa tecnica occorre abituarsi alla scrittura e al disegno, perchè sono ricorrenti. Una volta appresa, svilupperemo solo il livello di scrittura.
Il circolo basale è in grado di farci vedere lo scenario completo dello studio del nostro obiettivo, ancor prima di attivare la strategia ed è come se facessimo un sorvolo a bassa quota sul paesaggio per renderci conto dove si trovano tutti gli elementi che compongono il circolo basale stesso.
ASSE SISTEMICO
Lo studio dell'obiettivo è sempre legato ad altri fattori che si uniscono e ne determinano il livello di definizione.
E' impossibile quindi stabilire un obiettivo fine a se stesso, piuttosto pensarlo e programmarlo legato al suo asse di coinvolgimento ( ad. esempio il sistema solare rappresenta l'insieme di tutti i pianeti che adiverse velocità, gravità e consistenza girano su se stessi: bene, questo equilibrio esiste tra elementi diversi come i pianeti, dove tutti partecipano in modo indiretto al funzionamento globale del sistema solare stesso.)
STRUMENTI
Si analizzano tutti gli strumenti che si hanno a disposizione per il raggiungimento dell'obiettivo.
Alcune domande sorgono automatiche:
abbiamo in mano gli strumenti giusti?
Sarebbe meglio togliere o aggiungere altri strumenti?
Gli strumenti che abbiamo sono finiti o infiniti?
ARCO TEMPORALE
Quando si studia l'obiettivo va fatto in riferimento al tempo entro il quale esso deve essere prodotto. GIà, ma quale tempo? Misuriamo il tempo che secondo noi occorre oppure il tempo percepito, cioè quello che crediamo reale? Poi, siamo certi che il tempo che abbiamo calcolato sia gestibile?
MAPPA RELAZIONALE
Quando si disegna un obiettivo, lo si deve fare in modo sistemico: deve comprendere tutti i fattori di conDizionamento, sia quelli interni al sistema, che quelli esterni. La mappa relazionale è una vera mappa topografica, per essere chiari possiamo fare riferimento ad un navigatore , magari google maps ( partenza, destinazione, tempo, ostacolo, variabili, altitudine, etc..
STAFFETTA
Come se fosse una vera e propria gara di atletica leggera, magati i 400 mt piani. Avete mai visto una gara di 400 mt piani? Bene, gli atleti percorrono ogniuno 100 metri e hanno il compito di passare "il bastone", cioè la staffetta o il testimone, all'ultimo avversario che avrà il compito di tagliare il traguardo prima della degli atleti di altre squadre.
RISCHIO
Sappiamo calcolare il livello di rischio per la nostra strategia? Sappiamo esattamente dove si trova "il punto di rottura" e, di conseguenza, intervenire al momento giusto?
PERDITA DI POSSESSO
Saper calcolare preventivamente il significato di perdita di posseso è straordinariamente indispensabile!
PER CONCLUDERE....
formula weekend
Questo corso è prevalentemente:
Tipologia dei partecipanti:
Durata corso: sabato e domenica
Orario: dalle ore 09.00 alle ore 18.00
Partecipanti previsti: 10 max
Materiale didattico fornito: si
SABATO: dalle ore 09.30 alle ore 12.30
Lunch: dalle ore 12.30 alle ore 13.30
Seconda parte: dalle ore 13.30 alle ore 15.00
Terza parte: dalle ore 15.00 alle ore 18.00
Cena: alle ore 20.00
DOMENICA: dalle ore 09.30 alle ore 12.30
Lunch: dalle ore 12.30 alle ore 13.30
Seconda parte: dalle ore 13.30 alle ore 15.00
Terza parte: dalle ore 15.00 alle ore 18.00
Attestato di frequenza: si
Costo di partecipazione: 550 Euro
Luogo di svolgimento: vedi calendario
Formatore delegato: autorizzato LPS
la giornata di sabato comprende:
2 coffee break
1 lunch
1 cena
1 peronattamento in camera singola
la giornata di domenica prevede:
1^ colazione
2 coffee break
1 lunch
al partecipante verrà fornito in aula tutto il materiale necessario di informazione e approfondimento relativo alla giornata formativa.
La registrazione dei partecipanti avviene 30 minuti prima dell'inizio del corso.
Per ulteriori informazioni puoi contattare direttamente la nostra segreteria:
info@lpstraining.it
Prima di affrontare questo corso WEEK END, preferisci avere informazioni e fare le domande che desideri? Ti metteremo a disposizione un nostro tutor che ti potrà dare consigli utili sul tuo percorso. Puoi scegliere la consulenza di 30 minuti al costo di 39 Euro, anzichè quella di un'ora.